BABY

Baby è una serie italiana uscita su Netflix il 30 Novembre.

La trama si concentra su Chiara e Ludovica, due adolescenti benestanti che soffocate dai problemi, soprattutto familiari si rifugiano in loro stesse creando una vita segreta,  una sorta di mondo parallelo sullo sfondo di una Roma notturna. La serie infatti, per chi non lo sapesse, è ispirata allo scandalo delle baby squillo del Parioli.

Voglio essere sincera la stavo aspettando con molta ansia, gia dal primo trailer mi sembrava un connubio di elementi trash che, assolutamente, non mi sarei potuta perdere.

Perciò l’ho iniziata, carica di aspettative e buoni propositi. Bene, dalla visione dei sei episodi, durata una giornata,  posso affermare di esserne  uscita profondamente amareggiata.

Molte cose non mi sono piaciute e poche, le ho effettivamente tollerate.

La trama è inconcludente, la storia sulla prostituzione minorile, sui cui avrebbe dovuto girare l’intera trama, è un contorno, sviluppata poco, male e in maniera frettolosa.

Sei episodi volano, ma non cascateci, non è affatto positivo. Gli episodi volano perché, semplicemente, non succede assolutamente nulla.  La sensazione di star perdendo tempo, personalmente, cresceva di minuto in minuto, di episodio in episodio.

I personaggi sono macchiette, per nulla scritturati o caratterizzati, un ammasso di nomi diversi e a caso che farete fatica a ricordavi semplicemente perché hanno la personalità di una spugna.

Nessun cambiamento, nessuna maturazione.

Spezzo un lancia, però, a favore di Fabio che, tra tutti, mi ha convinto e piaciuto di più.

Fabio che debutta nel primo episodio come il figlioccio del preside, bravo a scuola, responsabile, con buone amicizie, intimidito dal padre e da Damiano, che non conosce ma che, a priori, ritiene un cattivo ragazzo.

E Fabio che ci lascia nell’ultimo episodio, profondamente diverso, non più intimidito dal padre con cui ha il coraggio di fare coming-out e confrontarsi, e nemmeno da Damiano che impara a conoscere e a voler bene. La scena sul motorino, dove si leva il casco e inzia ad urlare e ridere l’ho riscontrata profondamente liberatoria, guardandola ho proprio avuto la sensazione che lui riniziasse a respirare in quel momento, finalmente uscito dalla bolla in cui era rinchiuso. Questa è stata davvero una delle poche cose mi è piaciuta insieme alla colonna sonora  a cui è stato lasciato un grande spazio, cosa che ho  infinitamente apprezzato dato che la musica è un aspetto importantissimo per gli adolescenti.

Ma come ho gia detto gli aspetti negativi sono tanti, basti pensare  all’inverosimilità del fatto che ragazzi 17enni di Roma non parlino con accento romano. Ma come è possibile?

I pochi che hanno un accento romano guarda caso sono tutti rappresentanti come coatti e burini. La sentite la parola CLICHÉ che gira a caratteri cubitali per aria? Perché io si e pure forte.

Insomma ragazzi non nego che l’idea di Baby non abbia potenziale, anzi. Ma, ahimè, per quello che ho visto in queste  prime puntate, è stata un’ opportunità sprecata.

Guarderò un’ eventuale seconda stagione ?

Forse si, ma voglio essere sincera con voi e dirvi il motivo che, probabilmente, si rivela essere  il vero aspetto trash della serie. Riccardo Mandolini che interpreta Damiano, è il figlio di Nadia Rinaldi.

Solo per questo ragazzi, nonostante la bruttezza, dovete dare un’occhiata alla serie. Sfamate il vostro desiderio di trash perché lo so, alberga in tutti voi.

Abbiate anche voi in questo caso, come Chiara e Ludovica, una vita segreta.

 

Non vi giudicherò.

Carmen

Voto  6/10

Carmen

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