GLI ULTIMI ZAR

The Last Czars: the historical drama that the whole of Russia is laughing at

Gli ultimi Zar è una serie tv – documentario prodotta da Netflix che racconta la caduta della dinastia dei Romanov, concentrandosi in particolare su Nicola II, l’ultimo zar.

TRAMA:

Russia, 1894. Dopo la morte del padre, il giovane Nicola, pochi giorni prima del suo matrimonio sale al trono. Nonostante la giovane età e le numerose richieste della popolazione sempre più disperata, lo zar rifiuta ogni idea moderna, che forse avrebbe potuto salvare il suo impero, a favore di un regime autocratico puro. La serie segue la vita di Nicola II e della sua famiglia, dal giorno della sua incoronazione, all’entrata in scena di Rasputin, fino alla tragica morte il 17 Luglio 1918 a Ekaterinburg.

IL DOCUMENTARIO DENTRO LA SERIE

La serie è accompagnata dall’intervento di diversi “esperti” che, ognuno con una propria visione dello zar e della Russia a quei tempi, cercano di individuare la vera ragione che ha portato, dopo ben 300 anni sul trono, alla caduta dei Romanov.

Sorvolando dialoghi impossibili e talmente ridicoli per l’epoca, è proprio l’intervento da parte di terzi l’elemento più fastidioso della serie. All’inizio può quasi sembrare utile, ma poi con il passare dei minuti l’unica domanda che siamo in grado di porci è perché? Che bisogno c’era di coinvolgere persone per spiegare ciò che già veniva spiegato dagli attori stessi nei loro costumi? Nulla viene approfondito dagli interventi, che si limitano per tutti gli episodi a raccontare ciò che appare già ovvio dall’episodio stesso. Pensate per un attimo a un altra serie tv storica di Netflix: The Crown. Siete seduti sul divano a guardare la regina Elisabetta che si lamenta di essere fraintesa dalla popolazione inglese. Improvvisamente lo schermo diventa nero e al post di Claire Foy compare un esperto della Royal Family che ripete esattamente quello che la regina ha appena detto. Ecco, questo è il riassunto de Gli Ultimi Zar.

RASPUTIN, RUSSIA’S GREATEST LOVE MACHINE

Ma passiamo al protagonista indiscusso della serie: Rasputin. Dopo anni di tentativi e ben quattro figlie femmine, la zarina Alessandra da finalmente alla luce l’erede maschio tanto sperato: Aleksej. Pochi giorni dopo il parto però all’erede al trono viene diagnosticata l’emofilia, che al tempo equivaleva a una morte prematura, permettendo così l’entrata in scena di Rasputin, un uomo con la fama di essere un santo proveniente dalla Siberia. Nonostante siano passati più di cento anni, la figura di Rasputin rimane ancora avvolta nel mistero, ma la serie ci permette di capire tre punti fondamentali su questo controverso personaggio:

  1. Rasputin e il sesso sono una cosa sola, e la serie si sofferma anche fin troppo su questo primo punto
  2. La zarina Alessandra è convinta che solo Rasputin sia in grado di salvare suo figlio, salvando in questo modo la dinastia
  3. Rasputin governava indirettamente e senza alcuno sforzo su tutta la Russia grazie alla sua enorme influenza sulla zarina

Con Rasputin avrebbero potuto fare un lavoro decisamente migliore, anche il cartone animato su Anastasia era riuscito a fare di meglio.

Nella sua figura si concentra tutto l’elemento trash e innecessario della serie. Avevamo davvero bisogno di vedere Rasputin sfoderare il suo vero talento con qualsiasi russa dotata di polmoni funzionanti? Nope. E per vero talento non mi riferisco ai suoi misteriosi poteri curativi.

ANASTASIA, L’ULTIMA ROMANOV

Parallelamente alla storia di Nicola si intreccia la storia di una donna, Anna Anderson, ricoverata in un ospedale psichiatrico di Berlino che sostiene di essere Anastasia, sopravvissuta all’assassinio della sua famiglia . Questa donna è però diversa dalle altre decine che per anni avevano illuso i Romanov rimasti in vita di essere Anastasia. La paziente di Berlino, proprio come la vera Anastasia  ha una malformazione al piede e conosce dettagli che solo la vera Anastasia e la sua famiglia potevano sapere.

Proprio per questi motivi questo fu il caso che creò maggior scalpore, tanto che la sorella di Nicola venne a Berlino per poterla conoscere. Presto però, proprio come le altre prima di lei, anche Anna Anderson si rivela essere solamente una donna che si spacciava per Anastasia. Il suo vero nome non era nemmeno Anna, bensì Franziska Schanzkowski, una malata di mente di origine polacca scomparsa da un ospedale psichiatrico di Berlino nel 1919.

Solo nel 1994 fu possibile eseguire le analisi del DNA che affermarono in maniera definitiva che Anna Anderson non poteva in alcun modo essere imparentata con la famiglia Romanov.

La storia della famiglia Romanov è sicuramente una delle più interessanti, gli attori sono davvero impeccabili, i costumi sono stupendi e la cinematografia è bella quasi da lasciare senza fiato. Questi elementi, se non si considerano i dialoghi, il trash e gli interventi inutili, rendono Gli Ultimi Zar una serie che merita davvero di essere vista. Peccato che i dialoghi siano la parte più importante di una serie tv e gli interventi occupino quasi metà episodio.

Voto: 7/10

Sara

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