POLAR

Polar è un film originale Netflix del 2019 diretto da Jonas Åkerlund e tratto dal fumetto di Victor Santos, che vede come protagonista indiscusso Mads Mikkelsen.

Trama:

La Damocles, una compagnia che assolda serial killer professionisti, ha un’unica regola: pensionamento obbligatorio una volta compiuti 50 anni.
La compagnia si trova però in un periodo di crisi e così, Blut – proprietario della compagnia – decide di uccidere tutti i suoi dipendenti vicini al pensionamento in modo da non dover pagare le loro pensioni.
Duncan (Mikkelsen), conosciuto come “Il Kaiser Nero” è considerato uno dei serial killer più pericolosi non solo della Democles ma del mondo. Il Kaiser è ormai vicino al pensionamento e scopre che la prossima vittima del sistema di Blut sarà proprio lui. Deciso a incassare la sua pensione di ben 8 milioni di dollari, Duncan farà tutto il possibile per restare vivo e radere al suolo la Democles e il suo capo, anche se questo significherà fare i conti con un passato che sembra non volerlo abbandonare.

Camille, la ragazza della porta accanto

Duncan, ancora ignaro dei killer che Blut ha mandato per ucciderlo, si trasferisce in una casa isolata del Montana fra i boschi. Qui incontrerà Camille (Vanessa Hudgens), la sua vicina di casa con un’innata passione per la fotografia.
Ciò che appare chiaro fin da subito è che Duncan e Camille, pur essendo due persone completamente diverse, condividono un trauma passato che sembra ancora perseguitarli.
Sarà proprio Camille, in un modo non del tutto chiaro, che spingerà Duncan a voler cambiare vita e vivere in pace fra la neve in Montana.

L’Inutile che abbonda

Se c’è una cosa di sbagliato in questo film è sicuramente la superficialità di molte scene che sarebbe stato meglio trattare in modo più delicato e approfondito.
Anche violenza gratuita abbonda in modo quasi fastidioso per tutta la durata del film che si trasforma in un susseguirsi di morti violente e per di più inutili.

Il Necessario che manca

La Camille di Vanessa Hudgens fa un po’ storcere il naso, incapace di trasmettere alcun tipo di emozione anche nelle scene cruciali. La rappresentazione di Camille non è solo arida di sentimenti ma anche di punti cruciali che ne definiscano la storia.
Plausibile ma quasi incomprensibile è poi l’interessamento improvviso di Duncan nei suoi confronti. Interessamento che sembra evolversi senza che però nessuno sia in grado vederlo perché non viene proprio mostrato.

Potenziale sprecato

Polar aveva tutto per poter essere un gran bel film. Aveva un bravo attore come protagonista (che è quasi l’unica cosa che si salva del film), un cast non eccezionale ma neanche pessimo e una trama più che ricca. Eppure nonostante questo il risultato non convince.

Voto: 5.5/10

Sara

Sara

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