ROMA

“Che succede non mi parli più?”

“Non posso sono morto”

“Allora resuscita”

“Non posso sono morto”

“va bene…”

Roma è un film del 2018 diretto e scritto da Alfonso Cuarón, vincitore della Palma d’oro come miglior film alla 75 edizione della Mostra internazionale del cinema di Venezia.

Candidato a 10 premi Oscar, il film di Cuarón colpisce dritto al cuore e ci regala una delle pellicole  più intime e toccanti degli ultimi anni.

Roma, quartiere popolare di Città del Messico,  ripercorre uno spaccato di vita, uno spaccato dell’infanzia di Cuarón che, però, decide di non raccontarlo attraverso i suoi occhi ma attraverso gli occhi della sua domestica/tata, Cleo.

MAGISTRALMENTE REALE

L’intero film è realizzato in bianco e nero, un chiaro scuro molto limpido nel quale percepiamo ogni singolo avvenimento che si viene a succedersi sullo schermo.

Ogni oggetto di scena è reale. Una parte della casa in cui vive la famiglia nel film, viene addirittura dalla vecchia abitazione di Cuarón, non facendo altro, cosí, che ricalcare un passato che non è solo personale ma anche protagonista di una pezzo importante della storia del Messico.

Infatti ci viene mostrato anche una parte degli avvenimenti accaduti nel giugno del 1971, il massacro del Corpus Christi  ad opera del gruppo paramilitare Los Halcones.

LA FORZA  DELLE DONNE

Due donne, la prima Sofia, madre di Cuarón che nasconde ai propri figli l’abbandono da parte del padre. La seconda Cleo tata e domestica della famiglia che seguiamo anche nella sua quotidianità all’esterno della famiglia di Cuarón.

La vediamo uscire, e innamorarsi di Fermin, che appena scopre la gravidanza di Cleo l’abbandona e la minaccia di non farsi più vedere.

 È in quel momento, che le due donne avranno uno dei primi confronti, quando Cleo confiderà della sua gravidanza a donna Sofia chiedendole consiglio e temendo il licenziamento. Ma lei la capisce, la comprende e le dice di non preoccuparsi perché sono loro la sua famiglia.

TROVARE L’ACCETTAZIONE NELLA PERDITA

Dopo gli avvenimenti di Los Halcones, Cleo che aveva perso le acque in quel momento si ritroverà a partorire una bambina purtroppo nata morta, che i medici gli faranno tenere in braccio solo per pochi secondi.

Passato un po’ di tempo donna Sofia deciderà di portare l’intera famiglia al mare. Scena che si rivelerá essere una delle più toccanti ed emozionanti dell’intero film.

Cleo troverà il coraggio di ammettere una realtà che fino ad allora aveva negato, riuscendo a trovare pace nel suo cuore grazie anche all’amore che quella famiglia nutre per lei.

IL CAPOLAVORO DI CUARON

Cuarón firma il suo capolavoro definitivo, il suo film più personale è anche quello che segnerà maggiormente la sua carriera. È intimo, delicato e molto toccante. Parla di vita, di morte e di speranza, tocca i cuori e parla alla parte più profonda e intima di ciascuno di noi.

Tutto questo è Roma.

Voto:10/10

Irene

Irene

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