HIGH FIDELITY

Basata sull’ omonimo romanzo del 1995 di Nick Hornby, High Fidelity è una serie tv creata da Veronica West e Sarah Kucserka, e prodotta da Hulu, che nonostante le ottime recensioni, un cast veramente inclusivo e una storia che sembrava interessante e che poteva ancora essere sviluppata, è stata cancellate dopo solo una stagione.

Zoë Kravitz non solo produce questa piccola serie ma dà anche il volto alla sua indimenticabile protagonista e soprattutto ai suoi outfits, che riescono quasi indisturbati a dominare la scena in quasi tutti i soli 10 episodi che Hulu ci ha concesso. Accanto a lei troviamo Jake Lacy, Da’Vine Joy Randolph e David H. Holmes, che nonostante siano poco conosciuti calzano alla perfezione nell’atmosfera di questa serie.

Making playlist is a delicate art. It’s like writing a love letter, but better in a way. You get to say what you want to say without actually saying it. You get to use someone else’s poetry to express how you feel.

Heartbreak story

È Zoë Kravizt a raccontarci la storia del suo personaggio, girandosi verso di noi e guardando dritto nella telecamera proprio come la Fleabag di Phoebe Waller – Bridge, trasportandoci senza troppi sforzi nella vita piuttosto complicata di Rob Brooks. Rob, ormai sulla soglia dei trenta, vive a New York e gestisce un negozio di dischi insieme al suo ex fidanzato Simon e a Cherise (la cui sola presenza è un più che valido motivo per iniziare la serie). Rob cerca ancora di riprendersi dalla rottura, avvenuta quasi un anno prima con Mac, quello che pensava essere l’uomo giusto per lei, ma i suoi vani tentativi di andare avanti vengono bruscamente interrotti dal ritorno di Mac a New York. Rob inizia così a ripercorre tutte le sue storie passate, tra playlist e scelte decisamente azzardate, cercando di capire cosa ci sia di sbagliato in lei.

SPOILER: assolutamente niente, è solo la vita.   

Rob

Rob, nonostante sia letteralmente Zoë Kravitz, ha anche dei difetti e la sua vita non è sicuramente perfetta. Certo possedere un negozio di dischi che non è sull’orlo del fallimento, vivere in un bell’appartamento a New York circondata da musica, vinili e da due amici che mai nel corso della serie le hanno voltato le spalle è sicuramente un gran bel traguardo e penso anche il sogno proibito di molte persone. Ma la vita di Rob non è perfetta semplicemente perché lei ha quel talento innato di complicarsi le cose, rendendo di conseguenza tutto più difficile e, come le verrà ricordato per tutta la serie, è purtroppo ancora ossessionata da Mac nonostante ormai sia passato un anno e di conseguenza si ritrova incapace di voltare pagina nonostante a volte ci abbia davvero provato.

New York, New York

New York, quella città americana che purtroppo non cesserà mai di affascinarmi nonostante il paese in cui si trovi, non solo fa da sfondo alla vita piuttosto incasinata di Rob ma si impone fin da subito come uno dei personaggi della serie. High Fidelity probabilmente non sarebbe stata la stessa se Rob Brooks non avesse scelto New York e la sua atmosfera unica che Rob sembra indossare come una seconda pelle, immersa fra i suoi vinili o rinchiusa in uno dei quei pub che solo a New York non si potrebbero classificare come squallidi . New York –proprio come i suoi pub – è una citta davvero squallida, ma il suo fascino si cela nel fatto che a differenza della altre città sa di esserlo e la cosa non la scalfisce minimamente, anzi. La stessa filosofia di vita vale per Rob Brooks, una piccola New York racchiusa nel corpo di Zoe Kravitz.

Voto: 9

Sara

Sara

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