IL GIOVANE HOLDEN

Il giovane Holden è un romanzo di formazione del 1951 scritto da J. D. Salinger.

LA COPERTINA

“Mai giudicare un libro dalla copertina”. Questa frase deve accompagnare ogni lettore, ogni volta che ha un libro tra le mani, ma in particolare con Il giovane Holden. Infatti la copertina de Il giovane Holden non esiste, o meglio è completamente bianca, fronte e retro. Solo il titolo e il nome dell’autore scritto in grandi caratteri neri. 
Questa scelta viene proprio dall’autore, che non ha inserito nel romanzo neanche delle note biografiche o la trama.
Può sembrare una copertina anonima, monotona, ma non è affatto così. Quando guardiamo un foglio bianco in realtà stiamo guardando le mille idee che iniziano a formarsi nella nostra testa, la fantasia che si mette in moto e soprattutto la curiosità. La stessa curiosità che dovrebbe spingere chiunque ad aprire il libro e lasciarsi trasportare dalle avventure del “giovane Holden”.

Tanti, tanti altri uomini hanno provato lo stesso turbamento morale e spirituale che provi tu ora. Fortunatamente, alcuni di loro hanno messo quei turbamenti per iscritto. Tu imparerai da loro… se lo vorrai. Così come un giorno, se avrai qualcosa da offrire, qualcun altro imparerà da te. È un magnifico accordo reciproco. E non è istruzione. È storia. È poesia.

IL TITOLO

Il titolo originale è The catcher in the rye letteralmente “l’acchiappatore nella segale”. Tradurre questo titolo è impossibile, anzi tradurlo rovinerebbe la magia intorno al titolo in inglese.
Il titolo originale nasce da una canzone di Robert Burns che Holden sente cantare da un bambino per strada. Holden però ricorda solo alcuni versi e non del tutto corretti. La canzone parla di alcuni bambini che giocano in un campo di segale sull’orlo di un precipizio, quando uno di loro inciampa e sarebbe caduto se un altro non lo avesse preso. Ecco da dove nasce il “catcher in the rye”, ovvero “l’acchiappatole nella (nel campo di) segale”. 

Ad ogni modo, mi immagino sempre tutti questi ragazzi che fanno una partita in quell’immenso campo di segale. Migliaia di ragazzini, e intorno non c’è nessun altro, nessun grande, voglio dire, soltanto io. E io sto in piedi sull’orlo di un dirupo pazzesco. E non devo fare altro che prendere al volo tutti quelli che stanno per cadere nel dirupo, voglio dire, se corrono senza guardare dove vanno, io devo saltar fuori da qualche posto e acchiapparli. Non dovrei fare altro tutto il giorno. Sarei soltanto l’acchiappatore nella segale e via dicendo. So che è una pazzia, ma è l’unica cosa che mi piacerebbe veramente fare. Lo so che è una pazzia.

Nella lingua inglese avremmo apprezzato a pieno questo titolo, ma non nella nostra lingua, per questo è stato tradotto diversamente, e direi per fortuna. Oggi il “giovane Holden” non è solo un romanzo, è una figura, un’idea, una caratteristica, un modo di essere e di fare. Quando identifichiamo qualcuno o ci identifichiamo nel giovane Holden, immaginiamo un “ribelle senza una causa”, una persona scontenta e arrabbiata perché il mondo in cui vive non sarà mai all’altezza delle sue aspettative. Il giovane Holden è colui che vuole costantemente scappare, non per paura, ma perché è mosso dalla curiosità e dall’esigenza di trovare se stesso. Un eroe della sua generazione, che riesce a dire quello che gli altri hanno paura di pensare e preferisce essere odiato piuttosto che essere considerato un “ipocrita”. 

E’ proprio l’aggettivo “ipocrita” il più utilizzato da Holden. Il suo più grande timore infatti è risultare come coloro che simulano i propri sentimenti, dimostrando qualità che in realtà non hanno. Tanto meno vuole nascondere i suoi sentimenti solo per piacere agli occhi degli altri.

LE AVVENTURE E I PENSIERI

Le avventure di Holden sono scritte in prima persona, un continuo dialogo interiore tra lui, il suo mondo e il lettore. 
Questi dialoghi che si intersecano tra di loro, come un flusso di pensieri, sono ciò che caratterizza Holden. Non riesce a non pensare, davanti a qualsiasi cosa, persona o situazione deve avere la sua opinione, il suo giudizio. E’ un ragazzo con il cervello sempre in moto, che non si stanca si osservare e farsi un’idea. Non vuole mai essere colto impreparato, non vuole essere ignorante. 

A te capita mai di non poterne più? Cioè, non hai mai paura che vada tutto a rotoli, se non fai qualcosa tu?

Holden è fuori dagli schemi per il modo in cui pensa e ragiona. L’aspetto più bello di questo romanzo sono proprio i suoi pensieri, non importa quanto siano interessanti, divertenti, o formative le avventure che vive, ciò che conta è l’idea che lui si fa a riguardo. Il romanzo non pone al centro le avventure vissute dal ragazzo, ma i suoi pensieri, le sue sensazioni.

Accidenti – disse – ce ne sono di cose belle al mondo. E quando dico belle intendo belle. Siamo degli idioti a svicolare sempre dalle cose. Sempre, sempre, sempre lì ad annotare tutti gli accidenti che capitano al nostro piccolo schifoso io.

IL ROMANZO 

Il romanzo si apre con l’espulsione di Holden dalla scuola per le troppe insufficienze. Dopo l’espulsione decide di tornare a casa, pronto ad affrontare la reazione dei genitori davanti all’ennesima espulsione. Sarà proprio in questo viaggio di ritorno a casa che Holden avrà la possibilità di conoscere meglio il mondo e sopratutto se stesso. 

LA SCRITTURA COME SPECCHIO

La scrittura di Salinger rispecchia la personalità di Holden, è prettamente ruvida, sarcastica e altezzosa. E’ anche dolce, fragile e perfino smarrita in alcuni momenti. La scrittura infatti è come uno specchio del personaggio, in fin dei conti abbiamo a che fare con i suoi pensieri. Essa cambierà a seconda delle reazioni del protagonista. 

Holden si atteggia come un duro, come un uomo vissuto, che nonostante la sua giovane età ha visto tutto ciò che c’è da vedere. Spesso questo atteggiamento è anche aiutato dalle bugie che inventa e a cui alla fine finisce per credere egli stesso. Dietro questo muro fatto di sicurezza e bugie, si nasconde un ragazzo inesperto, con una mente brillante e diversa che non lo farà mai sentire come gli altri. Da questo nascono le sue insicurezze e la sua inadeguatezza di fronte a molte situazioni che nasconderà dietro ad una ironia pungente. 

Io sono il più fenomenale bugiardo che abbiate mai incontrato in vita vostra. È spaventoso. Perfino se vado in edicola a comprare il giornale, e qualcuno mi domanda che cosa faccio, come niente gli dico che sto andando all’opera. È terribile.

Holden vive una vita che gli sta stretta in una società che non gli lascia spazio, per questo motivo sviluppa un atteggiamento ribelle. E’ una di quelle persone che più cerchi di trattenerle e più scappano via, più le vuoi vicino e più si allontanano. Holden è talmente complesso che più cerchi di capirlo, meno ci riesci.

Quella storia del fuori tema mi dava sui nervi. Non lo so. Il guaio è che a me piace quando uno va fuori tema.

9/10

Cami

Camilla

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