CARNIVAL ROW

Negli ultimi anni in cui le serie di stampo  fantasy hanno raggiunto grande popolarità, basti pensare a Game of Thrones, non era facile sfornare un prodotto che riuscisse a rispettare le aspettative degli appassionati del genere.

Amazon dopo il grande successo primaverile di Good Omens punta tutto di nuovo e ci regala una nuova serie fantasy dalle forti tinte dark-noir, che analizza problemi socio-politici e ci integra in una nuova mitologia attingendo dal folclore.

Questa è Carnival Row, uscita lo scorso 30 agosto sulla piattaforma di Amazon Prime video, creata da Travis Beacham e René Echevarria.

Trama:

Il popolo dei Fae, creature mitologiche, è scappato dalla propria città d’origine per colpa della guerra; tra di loro si trova Vignette, giovane donna Fae, che durante i tempi della guerra intraprese una relazione con il soldato Rycroft Philostrate. Ora arrivata nella cittadina di Burque si troverà a scontrarsi contro grandi tensioni da parte dei cittadini, che non vedono di buon occhio la grande crescita di migranti della città e una serie di omicidi seriali, che coinvolgono sempre più Fae. Sarà proprio nella via dove si rifugiano gli esseri fatati, la Carnival Row, che Vignette rincontrerà Philo, pronta ha vendicarsi dell’uomo che l’ha lasciata poco prima della fine della guerra. La loro vicenda si intreccerà alla storia della famiglia Breakspear e quella dei fratelli Spunrose, che offrono uno sguardo più approfondito sulle dinamiche politiche della città.

LA NUOVA SERIE FANTASY A TINTE DARK-NOIR

Con atmosfere che ricordano la serie l’alienista, Carnival Row si distingue nel creare una città vittoriana mescolata al fantasy, creando un contrasto di luci tra la città, dai toni scuri e cupi, alle bellissime ali dei Fae.

La città stessa è un personaggio vivo della serie, ogni angolo è curato nei minimi particolari, e abbiamo modo di assistere alla quotidianità degli abitanti di Burque, dove si rifugiano, dove si lasciano andare hai loro desideri più oscuri. È una città affascinate e piena di misteri, come i suoi cittadini. Insieme alla fotografia ottima, Carnival Row vanta anche di un ottimo comparto di effetti visivi che rendono perfettamente le creature mitologiche che accompagnano la serie.

Le tinte poliziesche delle serie ricalcano quelle del film “Jack-la vera storia di Jack lo squartatore” con richiami gotici e infatti il personaggio di Philo richiama vagamente quello dell’ispettore interpretato da Johnny Depp.

RAZZISMO E IMMIGRAZIONE I TEMI PORTANTI

Carnival Row usa il pretesto del fantasy per raccontare una storia di razzismo e profonda ignoranza da parte dell’essere umano nell’accettare qualcuno di diverso da sé stesso.

Il popolo delle creature mitologiche è usato come espediente e metafora sociopolitica del popolo immigratorio in contrapposizione con l’essere umano che si rifugia nell’odio e nella profonda paura del diverso. Questa è una caratteristica fondamentale dell’intera serie che la fa distinguere da altre sue predecessori del genere.

Il tema è trattato con profonda intelligenza e sensibilità, in particolare brilla nelle parti di sceneggiatura che coinvolgono i personaggi di Agreus e Imogen Spunrose.

PHILO E VIGNETTE

Orlando Bloom e Cara Delevigne erano una coppia insolita da ritrovare sullo schermo, ma già dai primi trailer avevano dato prova di essere sì una coppia particolare ma ben funzionante.

Si riconferma ottimo Orlando Bloom, che dopo un paio di anni in cui lo abbiamo visto poco, torna con un ruolo perfetto per lui e destinato a diventare un altro ruolo iconico dell’attore. A sorpresa, devo dire, anche molto convincente Cara Delevingne che ammetto non amavo molto dal punto di vista recitativo ma che in questo ruolo ha trovato la propria dimensione.

I personaggi di Philo e Vignette sono uniti da un profondo amore ma non solo, sono due persone che cercano un loro posto nel mondo, in particolare il personaggio di Philo, luogo che trovano l’uno nell’altro.

LA NUOVA SCOMMESSA DI AMAZON

Amazon Prime video è sempre di un più concorrente ufficiale di Netflix e sembrerebbe proprio che sotto certi punti di vista, stia sorpassando il grande colosso dello streaming.

Puntare sulla qualità e non sulla quantità è questa la chiave vincente del servizio streaming di Amazon.

Carnival Row è l’ennesima conferma, affascina lo spettatore e lo trasporta nelle strade vittoriane colme di mitologia . Con una storia ben studiata e colpi di scena, non imprevedibili, ma quel tanto che basta per intrigare e spingere a continuare la visione.

Alla fine delle otto puntate che compongono la prima stagione di Carnival Row si ha la sensazione che il meglio debba ancora arrivare e un futuro molto promettente per le strade che potrebbe intraprendere la serie in futuro.

Il mio consiglio è il seguente: concedetevi un po’ di tempo per dare una chance a Carnival Row, che non imita e non cerca di imitare il successo avuto dal Trono di Spade, ma di crearne uno tutto suo che duri nel tempo.

Voto: 8/10

Irene

Irene

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