Ultimo decollo…CRIMINAL MINDS

“Dicono che le cose belle accadono alle belle persone”

È dura addio a una serie che ci ha accompagnato per ben 15 anni della sua programmazione, ed è ancora più dura se è una delle tue serie tv preferite. Oggi sono qui per parlarvi di quanto per me abbia avuto importanza e significato Criminal Minds nella mia vita e dargli il giusto saluto finale.

Dopo anni quando finalmente arriva il season finale di una serie molto amata, ci sono vari modi per reagire alla cosa, lo si può ritardare il più a lungo possibile, oppure accettarlo e piangere al pensiero di non rivedere più i personaggi che nel corso degli anni sono diventati un po’ parte della tua famiglia.

Criminal Minds in questi anni è stato compagno di tante serate e giornate che sembravano interminabili. La squadra del BAU erano agenti su cui si poteva contare sempre, che nonostante le atrocità con cui avevano a che fare nel corso delle indagini, mantenevano sempre un rapporto indissolubile l’uno con l’altro.

UNA FAMIGLIA

La famiglia di Criminal Minds, così mi piace chiamarla, è stata composta da vari intercambi di cast nel corso degli anni. Già dalla seconda stagione quando l’agente Jason Gideon decide di abbandonare la squadra per passare il testimone a David Rossi (Joe Mantegna) rimasto poi fino alla fine. La cosa straordinaria della serie creata da Jeff Davis è l’idea di famiglia che circonda ogni personaggio della serie, anche quelli rimasti per poco tempo. Nessuno è mai stato dimenticato o lasciato da parte, ogni componente che ha fatto parte del BAU è rimasto un pezzo indelebile di questa famiglia. Tutti loro, da JJ a Reid per poi passare a Prentiss e Penelope sono cambiati e maturati nel corso della serie, senza mai perdere il ricordo del primo giorno, delle persone incontrate, dei tanti duri casi che hanno dovuto affrontare.

Le perdite che ognuno di loro ha dovuto affrontare sono state tante, soprattutto per Spencer Reid (Matthew Gray Gubler), il giovane genio assunto da Gideon, che prima perde il suo mentore, poi si ritrova a vivere una dura situazione con la malattia di sua madre e vede davanti a lui anche la morte della sua amata Maeve.

E queste sono solo una parte delle tante sventure che gli capitano nel corso degli anni, il geniale dottore che tanto amiamo, ha affrontato forse più prove di tutti quanti, ed è così che nel finale di serie deve venire a patto con tutto quello che gli è successo in passato, per accettarlo e andare finalmente avanti.

UN FINALE CHE SA DI RINASCITA

Come il loro Jet anche la squadra rinasce alla fine degli ultimi minuti della serie. L’addio di Penelope serve per dare una conclusione a un arco narrativo durato per ben 15 anni. Ora si riparte, ognuno con la sua vita ma con la consapevolezza che ci sarà sempre un posto all’interno della squadra, che sa di casa. Non ci sono serial killer che non abbiamo visto in tutti questi anni di Crimanl Minds, il modo peculiare di raccontare la mente di un assassino e il procedimento di percorso per arrestarlo. Questi erano i veri tratti distintivi della serie al suo inizio, un’atmosfera oscura, menti disturbate, quante ne abbiamo viste nel corso di questi anni.

THE END

Ma ora è arrivato il momento di dire addio, di salutare e di ringraziare tutti i magnifici personaggi di questo team incredibile. Grazie a Spencer Reid, a JJ, alla straordinaria Penelope Garcia, a Emily Prentiss, David Rossi e a tutti quelli che hanno fatto parte anche solo per una puntata della squadra migliore di profiling criminale.

Ora questa non è una vera e propria recensione, è più un mio sproloquio infinito su una delle mie serie tv preferite, ma spero per chi ancora non abbia avuto la fortuna di vederla di recuperarla e invece che come me in questo momento sta versando qualche lacrima, di aver reso un buon modo per dirle addio.


Mi mancherete, grazie di tutto.

Irene

Irene

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