BARBIE

È uscito nelle sale solo il 20 luglio e ha già sbancato il botteghino: questo è il potere di Barbie, il nuovo film di Greta Gerwig che vede Margot Robbie nei panni di uno dei giocattoli più iconici di sempre.

La storia inizia a Barbieland, il paese dove le Barbie possono essere tutto ciò che vogliono mentre i Ken sono solamente… Ken. Tutto a Barbieland è perfetto, o almeno così sembra fino a quando Barbie Stereotipo (interpretata da Margot Robbie) non inizierà a pensare alla morte e si ritroverà con i piedi piatti. L’unico modo per risolvere questo problema e riportare tutto alla perfezione è andare a trovare Barbie Stramba e scoprire che c’è solo una soluzione: andare nel mondo reale. A questo punto Barbie si vede costretta a partire per una missione alla ricerca della bambina che gioca con lei e Ken Spiaggia (interpretato da Ryan Gosling) deciderà di seguirla. Peccato che il mondo reale non sia come Barbie lo immagina e così, mentre lei si scontra con una realtà che sembra non aver rispetto per le donne (al contrario di Barbieland dove sono le Barbie a comandare), Ken scoprirà che il patriarcato non è niente male e che potrebbe essere una buona idea portarlo a Barbieland.

Greta Gerwig crea un vero capolavoro che, in meno di due ore, riesce a farci ridere, commuovere, riflettere e a raccontare la storia di Barbie. Iniziando il film con una citazione a 2001 Odissea nello spazio di Kubrick, ci racconta di come Barbie abbia cambiato il mondo delle bambine, che prima potevano giocare solo con i bambolotti e non avevano nessuna altra opzione oltre all’essere madri. Barbie ci viene mostrata in tutte le sue sfumature: la sua iniziale rivoluzione nel mondo dei giochi, ma anche l’ideale di perfezione stereotipata e inarrivabile che ha finito per rappresentare nella nostra società. Non assistiamo a una “santificazione” di Barbie e della sua creatrice Ruth Handler, anzi vengono rappresentate con i loro pregi e i loro difetti trasformando il film in un vero e proprio saggio socio culturale non solo su Barbie, ma anche sulla nostra società.

Un elemento molto importante della narrazione è costituito dal personaggio di Ken e in particolare da Ken Spiaggia che, dopo aver seguito Barbie ed essersi allontanato dalla società matriarcale di Barbieland (dove comandano le Barbie e i Ken vivono solo in funzione di esse), vuole cambiare questa realtà e instaurare il patriarcato in un mondo rosa. In questo modo, creando una società dove gli uomini sono sottomessi e vivono solo in funzione delle donne, quasi fossero accessori, Greta Gerwig mette in luce le criticità del patriarcato e ci mostra che la sua controparte femminile è ugualmente sbagliata; tutto questo senza darci una soluzione, ma limitandosi a descrivere il nostro mondo attraverso le Barbie.

Tra le contraddizioni che le donne nel mondo reale devono affrontare ogni giorno e il tentativo dei Ken di esistere anche senza Barbie, Greta Gerwig porta sul grande schermo un vero e proprio capolavoro che si avvale di Barbie come metafora per raccontare la nostra società e le sue difficoltà, il tutto facendoci scoprire la storia delle Barbie.

Anna

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