LE DONNE DEL 1800

L’Ottocento ha rappresentato un punto di svolta nella vita delle donne. Fino a quel momento non potevano dedicarsi allo studio approfondito e alla lettura perché ritenute responsabili unicamente della casa. Inoltre, si pensava che l’educazione fosse pericolosa per loro in quanto avrebbero potuto ribellarsi alla loro condizione.
La figura di Mary Wollstonecraft ha ricoperto un grande ruolo nel cambiamento della vita delle donne. Grazie al suo manifesto femminista di fine Settencento, le donne hanno iniziato a mostrare sempre più determinazione e a lottare per i loro diritti.
Sulla scia di questo movimento etico-sociale e sui primi moti in Inghilterra e negli Stati Uniti, alcune scrittrici si sono distinte per le loro opere, e rappresentano ancora oggi delle pietre miliari della letteratura mondiale.

La letteratura delle donne

In “A Literature of Their Own“, Elaine Showalter mostra l’evoluzione della letteratura femminile, iniziando dall’epoca vittoriana fino alla letteratura moderna. Suddivide il movimento letterario in tre periodi: il cosiddetto “Feminine” (1840-1880), in cui le donne utilizzavano ancora pseudonimi maschili per timore di non essere ben viste, il periodo “Femminista” dal 1880 fino al diritto di voto nel 1920, che lotta per l’emancipazione femminile, e dal 1920 ad oggi, definito “Essere Donne”.
Senza dubbio, è difficile stilare una classifica delle donne anglofone che hanno maggiormente contribuito alla figura della donna nella letteratura, ma possiamo affermare che le tre scrittrici ottocentesche qui presentate sono tra le più famose per temi e opere.

Mary Shelley

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Una delle scrittrici più famose del romanticismo è sicuramente Mary Shelley. Figlia di un intellettuale dell’epoca e di una donna famosa per la sua determinazione e combattente per la parità dei sessi, cresce circondata dalla cultura.
Era sollecitata anche dai frequenti incontri letterari tenuti dal padre, frequentati da personalità come Lord Byron e Percy Shelley, che poi la prenderà in sposa. La Shelley è passata alla storia per il suo, a quei tempi rivoluzionario, romanzo “Frankestein”, scritto successivamente alla triste dipartita del marito.

FRANKESTEIN
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Ritenuto altamente controverso all’epoca della prima pubblicazione, è solo dopo il 1831 che il Moderno Prometeo entra a far parte dell’olimpo letterario. Questo romanzo, il primo appartenente al filone gotico femminile, è ora ritenuto una delle opere più importanti, introspettive e rivoluzionarie della letteratura inglese e non.
Il sottotitolo del romanzo, ovvero “il Prometeo moderno”, è un elemento cruciale per la comprensione del significato dell’opera. Prometeo è un Titano della mitologia greca che restituisce agli uomini il fuoco che Zeus, per vendetta, ha sottratto loro. Come conseguenza, Prometeo ne subisce l’ira venendo incatenato da una rupe. Ciò che presenta particolare rilevanza, è la creazione dell’umanità attribuita da Platone al Titano.
Mary Shelley, rifacendosi alla versione platoniana, scrive di Victor Frankenstein come se fosse un creatore e, contemporaneamente, un individuo che viola consapevolmente un comando divino.
Nel libro si scontrano l’aspirazione di Victor di creare un essere perfetto e il desiderio di quest’ultimo di essere riconosciuto come un essere umano. Interrogandosi sui limiti dell’uomo e della scienza, Frankenstein indica anche che le ragioni del conflitto sono da cercare nella personalità stessa.

Charlotte Brontë

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La terzogenita della famiglia Brontë e la più grande tra le sorelle ‘scrittrici’, Charlotte non ha sicuramente vissuto una vita facile. Nasce da un’insegnante e da un pastore protestante, che ha sempre dato la giusta importanza all’istruzione delle figlie. Nonostante questo, Charlotte verrà presto spedita in un collegio. Qui la morte prematura delle sorelle maggiori e le indicibili condizioni di vita nell’istituto sconvolgeranno la sua vita.
Negli anni a venire, continuando a istruirsi, scriverà varie poesie. Queste, insieme a quelle delle sorelle Emily e Anne, verranno pubblicate in un unico volume. La sua vita viene profondamente segnata dalle morti del padre, delle due amate sorelle e del fratello, rendendola l’unico membro ancora in vita della famiglia. Un dolore che esprime nelle sue ultime opere e che si percepisce nelle pagine di Villette. Charlotte è, però, conosciuta soprattutto per il suo romanzo più noto, Jane Eyre.

JANE EYRE
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Charlotte crea, basandosi sulle proprie esperienze, la storia di una donna che diventerà simbolo di un dolore personale e comune. E’ per questo motivo è una delle prime voci femministe nella letteratura.
Jane Eyre che si porta sulle spalle una sofferenza sorda, che non desidera niente di più di quello che ha, che ha una totale consapevolezza di sé da “intimorire”chi la circonda, ma che la rende capace di farsi ben volere. Una giovane che rimane nei suoi limiti, nei suoi spazi, ma che non è mai disposta a vedersi togliere la propria dignità. Nel background di una storia intimista e profonda raccontata dal punto di vista della protagonista, sono presenti le vicende degli altri personaggi. L’amore per il signor Rochester, l’affetto per la piccola Adele, i rapporti conflittuali e non con la gente che incontra, le relazioni familiari difficili e mal sofferte. In ogni caso, Jane rimane sempre coerente con la sua persona, riuscendo a superare la stessa sofferenza che si portava dietro dall’inizio del libro, per raggiungere, alla fine, quella tanto sognata, ma a cui mai aveva davvero creduto, felicità.

Emily Dickinson

Photograph of Emily Dickinson, seated, at the age of 16

Nata ad Amherst, Massachussetts, nel 1830, Emily Dickinson è una delle più influenti poetesse nel panorama della lirica mondiale.
I Dickinson erano conosciuti per il sostegno fornito alle istituzioni scolastiche locali. Suo nonno fu uno dei fondatori dell’Amherst College e il padre ottenne, fra gli altri, incarichi come il tesoriere dell’istituto.
I suoi studi non furono regolari e le sue amicizie furono scarse. Durante gli anni delle scuole superiori decise, contro la volontà del padre, di non professarsi pubblicamente cristiana.
Emily Dickinson scoprì la propria vocazione nei decenni ’40-’50. Amava la natura ed era costantemente ossessionata dalla morte; a partire dal 1865 iniziò a vestirsi solo di bianco, in segno di purezza. Nel 1855 conobbe il reverendo Charles Wadsworth, di cui si innamorò. Tuttavia, rimase solamente un sentimento platonico, e rappresentò la fonte d’ispirazione principale di molti fra i suoi componimenti.

Poesie

Le poesie della Dickinson si suddividono in tre periodi a causa della loro specificità e i temi in comune.

  • Pre 1861: le opere appartenenti a questo periodo, ritenute cinque, rispecchiano molto l’interesse e l’introspezione attraverso la descrizione della natura.
  • 1861–1865: questi anni rappresentano l’apice della sua creatività, in quanto si pensa abbia scritto più di 600 poesie in questo periodo, riguardanti i temi della vita e della morte.
  • Post 1866: la Dickinson ha scritto poche poesie dopo il 1866, circa un terzo delle sue pubblicazioni, senza un tema particolare che le legasse.

La Dickinson nelle sue opere ricorre all’uso frequente di umorismo, giochi di parole, ironia e satira. A causa della particolarità delle sue opere, Emily Dickinson non rientra particolarmente in una corrente letteraria specifica. Tuttavia, da alcuni è definita trascendentalista come Emerson, filosofo americano, per la profondità dei temi affrontati.

Questi sono solo 3 dei moltissimi nomi che hanno lasciato il segno nella storia in generale e in quella della letteratura in particolare. Se vi va commentate dicendoci altre figure che per voi hanno avuto un ruolo importante! In ogni caso buona lettura!

Ilaria e Benny.

Ilaria

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