BIG FISH – LE STORIE DI UNA VITA INCREDIBILE

Big Fish è un film del 2003 diretto da Tim Burton, tratto dall’omonimo romanzo di Daniel Wallace. Protagonisti della pellicola sono Ewan McGregor e Billy Crudup, scelte insolite per Tim Burton, così come molti degli altri attori che purtroppo non rivedremo collaborare con il regista come Jessica Lange, Albert Finney e Marion Cotillard. Il film è ora disponibile su Netflix.

Storie di una vita Incredibile

Dicono che quando uno incontra l’amore della sua vita, il tempo si ferma. Ed è vero, quello che non dicono e che quando il tempo si rimette in moto va a doppia velocità per recuperare

Will Bloom dopo essere finalmente riuscito a lasciarsi alle spalle la città in cui è nato, ma soprattutto la figura eccentrica e bizzarra di suo padre, è costretto a tornare a casa in Alabama proprio nel momento in cui lui stesso sta per diventare padre. Suo padre Edward, un uomo che ama raccontare storie talmente incredibili che tutti sanno non essere vere ma alle quali lui sembra fermamente credere, ha infatti scoperto di avere un tumore, e a Will non resta altro che tornare nella speranza che almeno in punto di morte suo padre si decida finalmente a raccontargli qualcosa di vero.

Ma Edward Bloom e la verità sembrano incapaci di risiedere nello stesso corpo, così Will si trova costretto a dover riascoltare di nuovo le stesse storie, ma questa volta, da buon giornalista quale è, decide di indagare nella speranza di trovare finalmente quella prova che gli confermi che suo padre gli abbia mentito per tutta la sua vita.

Sarà però proprio grazie a queste storie irreali, inventate e mitiche che alla fine Will riuscirà a capire suo padre e ad imparare il valore della tolleranza, dell’accettazione e dell’amore senza condizioni.

Dal genio di Tim Burton

Per certi versi Big Fish non sembra nemmeno lontanamente un’opera che porta la firma di Tim Burton, ma allo stesso tempo non potrebbe appartenere a nessun altro regista. La scelta dei colori e l’atmosfera che avvolgono tutto il film, in una cornice calda e immediatamente familiare, fanno sicuramente dubitare della paternità di Burton anche se allo stesso tempo non si può negare la maniera straordinaria con cui Big Fish riesca a trovare la sua collocazione nella filmografia di Tim Burton senza mai risultare fuori posto.

Tim Burton poco prima di iniziare le riprese del film perse entrambi i genitori e questo lo spinse a realizzare un film meno costoso e più personale, soprattutto dopo le ultime – e poco esaltanti – esperienze con grosse produzioni come Il Pianeta delle Scimmie. Big Fish è il piccolo capolavoro scaturito da questa decisione.

Come ribadito dal regista stesso, l’identificazione principale di Burton è con Will, un figlio che cerca di riallacciare i rapporti con il padre e allo stesso tempo in attesa di diventare padre. Poco prima dell’uscita del film nascerà infatti il primo figlio del regista con Helena Bonham Carter, anche lei presente nel film come solo Helena Bonham Carter sa fare.

Però c’è anche una forma di identificazione tra il regista e il personaggio di Edward Bloom per un motivo preciso: entrambi raccontano storie.

Un ponte tra realtà e immaginazione

Fu quella sera che scoprii che quasi tutte le creature che consideriamo malvagie o cattive sono semplicemente sole

Questo film trova senza alcun dubbio il suo spazio fra i migliori film di Tim Burton soprattutto grazie al modo in cui il regista ha saputo unire in un solo mondo le storie di Edward, piene di colori, avventure, fiori e circhi con il mondo reale dove Will crede di aver trovato finalmente il suo posto. Big Fish non sarebbe stato lo stesso se i due mondi non sarebbero entrati in collisione, se il mondo di Edward non fosse tornato un’ ultima volta in scena in quell’incredibile romanzo in cui Edward era riuscito a trasformare la sua vita.

Voto: 9

Sara

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