MANIFEST

“Nel 2013 il volo 828 è scomparso. Oggi è tornato a casa.”

Questa è la premessa di una delle serie più attese di questa stagione. Non sembrava convincere nessuno, prima di uscire, non sembrava in grado di farsi notare rispetto alle altre serie del genere, più iconiche, eppure si sapeva che nessuno se la sarebbe persa. Di certo non io.

UNA SERIE MISTERIOSA AL PUNTO GIUSTO

La serie ha un inizio interessante, è presentata una famiglia nella sua normalità. Normalità che ha vita breve, infatti veniamo quasi da subito a scoprire tutti i problemi familiari, da quelli palesi a quelli più nascosti, lasciati in sospeso per avere del materiale ad effetto suspense da utilizzare nel corso delle puntate.

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Quindi, correva l’anno 2013 e questa famiglia stava tornando a casa, dopo una vacanza, quando viene annunciato che il volo per New York ha raggiunto il numero massimo di passeggeri.

La famiglia, così, si divide: il padre di famiglia, suo figlio (che è affetto da un tumore) e sua sorella salgono sul volo successivo, l’828. Il fatto è che Michaela, Ben e il piccolo Cal arrivano a casa; quello che non sanno è che si trovano cinque anni nel futuro, quando per loro era passato solo un giorno.

Partendo da questo punto la serie inizia a svilupparsi, trasformandosi in un intreccio tra amori passati, voci nella testa, cure miracolose, segreti tenuti ben custoditi, confusione. L’atmosfera della serie trasmette allo spettatore una sensazione di disorientamento, che è evidente (e giustificata) nei protagonisti. Inoltre, è presente una sottile nota amara, quasi drammatica, che si percepisce dalle relazioni interpersonali dei vari personaggi.

Insomma, la serie rientra perfettamente nel suo genere e sprona a voler sapere di più. Nonostante la storia che, nelle prime puntate si sta ancora evolvendo, la serie, inevitabilmente, fa riflettere su cosa avremmo fatto tutti noi se fossimo stati al posto di Ben, Cal e Michaela. Questo è un aspetto importante delle serie tv, trovare un collegamento tra lo spettatore e i personaggi e Manifest, a parer mio, ci riesce molto bene.

Si vola alto con questa serie! (Mi sono pentita non appena l’ho scritto).


VOTO 7+/10

Benny

 

Benny

"I believe in the power of words"

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