MANIAC: THE PILOT REVIEW

Volete sapere la mia sincera opinione su questa prima puntata? L’ho amata. Volete, adesso, sapere se ho capito tutto quello che è successo durante la puntata? Assolutamente no, ma è questo il bello della serie. Ho iniziato questa serie perché presentava nel cast attori come Emma Stone e Jonah Hill, che devo dire, sanno sempre il fatto loro.

Quindi ho iniziato la serie aspettandomi qualcosa di brillante, ma soprattutto una serie ben fatta su tutti i punti di vista, infatti è esattamente quello che Netflix ci ha regalato. Come ho detto è difficile spiegare quello che succede perché, beh non sempre si capisce quello che sta succedendo. Infatti, anche se puoi intuire la natura di alcune scene, non puoi mai essere sicuro se quello che stai pensando che tu stia vedendo e quello che sta effettivamente accadendo nella serie corrispondano. Tuttavia veniamo a conoscenza che il protagonista soffre di schizofrenia, ma che non aveva un attacco da più di 10 anni. Sappiamo anche, però, che questo non è del tutto vero, proprio perché ricomincia ad avere delle visioni e soprattutto a vedere il fratello deceduto.

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Quello che sappiamo sul protagonista, infatti, è che deve testimoniare a favore di un altro fratello mentendo, ad un processo riguardante la morte del fratello. Sì, ci sono un sacco di fratelli. Probabilmente, quindi, la situazione (ha perso il lavoro, non va d’accordo con la sua famiglia) per Owen si è fatta stressante e ha accumulato molta ansia. Per questo che ha ricominciato ad avere delle allucinazioni. Ma sono davvero delle allucinazioni? Fatto sta che la “visione” del fratello gli affida delle missioni e continua a ripetere che “lo schema è lo schema”, whatever that means!

Nonostante all’inizio provi a resistere, Owen, al limite della disperazione, decide di partecipare ad un trial sperimentale per una nuova droga. Questo gli permetterà di guadagnare bene e di salvare il mondo (go, Owen!). Qui incontra Emma Stone, la cui storia del personaggio è parte fondamentale del percorso di Owen.

La prima puntata fa venire voglia di continuare la serie, di restare svegli tutta la notte per finirla.

L’ambientazione futuristica e un inconfondibile vibe anni 80 rendono la serie ancora più accattivante e forniscono quell’elemento di mistero che si adatta perfettamente al concept della serie. Come in quasi tutte le serie marcate Netflix ottime sono la fotografia e la regia. Azzeccata anche la scelta degli attori che rivela un Jonah Hill nuovo e fa risaltare una Emma Stone sempre molto versatile.

 

VOTO 8+/10

                              Benny

 

Benny

"I believe in the power of words"

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