PEPPERMINT

“Passerai in prigione più tempo di me.” “Noi non andremo in prigione.”

Peppermint, uscito nelle sale italiane il 21 Marzo 2019, ci regala uno dei primi film d’azione dell’anno con protagonista un’inarrestabile Jennifer Garner.

LA VENDETTA È SERVITA A COLPI DI PISTOLA

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Riley North, assistendo alla morte di sua figlia e di suo marito, in un primo momento si affida alla polizia, affinché questi riescano a trovare i colpevoli. Quando, però, capisce che non solo il sistema giudiziario è dalla parte degli assassini, ma che nessuno si farà avanti per testimoniare a suo favore, decide di iniziare la sua vendetta personale.

In questo thriller d’azione, basato sulla forza dei ricordi della protagonista, viene introdotta una donna che ha perso ogni cosa, ma che non ha alcuna intenzione di arrendersi prima che giustizia sia fatta. In un certo senso, quindi, va oltre i limiti della legge e della moralità, perché crede che soltanto in questo modo potrà essere del tutto libera dal peso che la opprime da quando ha perduto la sua famiglia. Jennifer Garner, quindi, crea un personaggio basato su una forza e un senso del dovere incredibile, ma anche molto fragile, che è quasi vicino a rompersi.

EROINA O VIGILANTE?

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Nel corso del film, dunque, ci si presenta un quesito rilevante. La donna in questione è da ritenersi una criminale o un’eroina? Naturalmente il termine ‘vigilante’ è quello più usato per identificare la protagonista, proprio perché cerca di difendere le persone innocenti, utilizzando però la violenza nei confronti di altre. Questo porta la stessa donna ad essere in conflitto con se stessa, perché pensa di star vendicando la memoria dei suoi cari, ma si rende conto del fatto che sicuramente non li sta onorando.

Il personaggio di Riley North si pone quindi in un equilibrio particolare, che riesce a trasmetterti il dolore e la sofferenza di chi non ha più niente per cui amare e la conseguenza vuotezza e freddezza che cerca di raggiungere, senza mai del tutto afferrare.

QUANDO NON SI HA PIÙ NULLA DA PERDERE

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Il film, con alcune ottime sequenze di combattimento, non ti permette di avere un momento di pausa, come in continuo movimento è, d’altronde, la nostra protagonista. Vari colpi di scena, poi, si susseguono durante la visione del film. Infatti, non a caso si tratta di un thriller, in cui l’aspetto psicologico e emotivo dei protagonisti è importante. Eppure i personaggi minori sembrano quasi senza emozioni, oltre la paura e la rabbia, che solitamente esprimono in violenza. Quei pochi, invece, che sono dalla parte ‘giusta’ sembrano quasi neutri, senza nessun tipo di opinione. Quindi, l’unica di cui possiamo comprendere il punto di vista è proprio Riley, quasi come se vedessimo tutti gli altri come appaiono ai suoi occhi.

Peppermint, in conclusione, è un film d’azione ben riuscito, che riesce a raccontare una storia dolorosa, ma allo stesso tempo intrigante e che, grazie al contributo di una formidabile lead quale Jennifer Garner , raggiunge un risultato non aspettato, ma molto apprezzabile.

7.5/10

Benny

Benny

"I believe in the power of words"

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